Invocazione allo Spirito Santo
Vieni, Santo Spirito
manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni,
datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce
dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel
pianto conforto. 0 luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi
fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è
sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo
in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona
gioia eterna.
BRANO: dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della
Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa
di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei,
disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole
ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le
disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai
un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato
Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e
regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora
Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose
l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la
potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio
di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito
un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è
impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
RIFLESSIONE:
1. Promessa annunciata. Dio prende l’iniziativa. La fede infatti è sempre
un’iniziativa di Dio, ed è sempre un fatto oggettivo che va oltre le nostre
impressioni o sensazioni. Dio chiede il permesso di essere accolto, irrompe
nella nostra storia per farci fare un salto di qualità e non lasciarci mai così
come ci ha trovato. La prima cosa che ci dice è “Rallegrati!”. Il suo desiderio
infatti è che noi possiamo essere come Maria: pieni di grazia. L’inizio della
Vergine è la nostra meta. Maria allora inizia a ragionare e si domanda quale
sia il senso di un saluto come questo. Sa che nelle pagine della Scrittura
nessuna donna è stata salutata così, ma che solo il tempio è descritto come
pieno di grazia. Per questo è turbata, non perché ha visto l’angelo. Dio
infatti sta bussando perché vuole prendere dimora in lei e allo stesso modo Dio
desidera abitare anche in noi, ogni volta che lo lasciamo entrare.
2. Promessa accolta. Il vangelo di Luca ci presenta due annunciazioni:
quella a Zaccaria e quella a Maria. Le risposte all’angelo sembrano simili ma
in realtà sono profondamente diverse: Zaccaria infatti vuole comprendere, Maria
invece si rende disponibile e chiede cosa deve fare. Allo stesso modo ogni
volta che l’uomo si chiude dentro la propria ragione e non si fida di Dio ma
vuole comprendere tutto e subito, si comporta come Zaccaria. Così facendo, si
corre il rischio di non fidarci di Dio. Maria invece ci insegna la risposta
migliore, che è la fede ovvero fare riferimento al più forte, non alle proprie
forze, senza voler sapere per forza tutto e subito.
3. Promessa pregata, custodita. Maria è una donna in relazione con lo
Spirito santo che scenderà su di lei. Sembra di risentire in queste parole
un’eco dei primi versetti della Genesi, quando si legge che lo Spirito
aleggiava sulle acque. Infatti la Vergine ci riporta agli inizi e noi la
desideriamo perché ci ricorda chi eravamo, perché ci piace la sua libertà e la
sua bellezza e abbiamo il desiderio di poter rispondere a Dio come ha fatto
lei.
4. Promessa partorita. Di fronte all’annuncio Maria dice “Sì! Eccomi! Sono
disponibile.” Dire di sì a Dio è dire di sì al suo progetto d’amore, al suo
sogno. La Vergine Maria è semplice, il suo cuore è pulito, senza calcoli,
convenienze né chiede condizioni o spiegazioni. Lei non sceglie il progetto ma
il progettista, non il dono ma il donatore.
Chiediamo che Dio ci annunci la sua promessa, che possiamo accoglierla,
pregarla e partorirla sebbene sappiamo che per dire sì a Dio occorre dire tanti
no anche significativi a noi stessi. (p. Francesco Piloni)
CANZONE: F. De André - "Ave
Maria"
E te ne vai,
Maria, fra l'altra gente
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un'ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
che si raccoglie intorno al tuo passare,
siepe di sguardi che non fanno male
nella stagione di essere madre.
Sai che fra un'ora forse piangerai
poi la tua mano nasconderà un sorriso:
gioia e dolore hanno il confine incerto
nella stagione che illumina il viso.
Ave Maria, adesso che sei donna,
ave alle donne come te, Maria,
femmine un giorno per un nuovo amore
povero o ricco, umile o Messia.
Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.
dipende da te
dipende da te
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