19° incontro - "Emergenza d'uscita"


"Puoi andare anche dall'altra parte del mondo
ma se non esci da certe stanze della tua mente
abiterai sempre nello stesso luogo."

"Emergenza.. d'uscita"





Invocazione allo Spirito Santo
Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. 0 luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

BRANO:  Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».



VIDEO:  Omelia di Papa Francesco del 09/05/2016





RIFLESSIONE:  "Vivere secondo lo Spirito Santo"

«Vivere secondo lo Spirito Santo è vivere di fede, di speranza, di carità: permettere che Dio prenda possesso di noi e cambi il nostro cuore alla radice, portandolo alla Sua misura. Una vita cristiana matura, profonda ed energica non è cosa che si possa improvvisare, ma è il risultato dello sviluppo della grazia di Dio in noi. Negli Atti degli Apostoli la situazione della comunità cristiana primitiva viene descritta con una frase breve ma carica di significato: "Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. […]". Non ci sono cristiani di seconda classe, tenuti a praticare soltanto una versione ridotta del vangelo: tutti abbiamo ricevuto un medesimo battesimo, e pur nella grande diversità di carismi e di situazioni umane, uno solo è lo Spirito che elargisce i doni divini, una sola è la fede, una sola la speranza, una sola la carità. Possiamo quindi considerare come rivolta a noi la domanda dell’Apostolo: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?, e possiamo prenderla come un invito a un rapporto più personale e diretto con Dio. Purtroppo il Paraclito, per taluni cristiani, è il Grande Sconosciuto: è un nome che si pronuncia, ma non è un Qualcuno – una delle tre Persone dell’unico Dio – con cui parlare e di cui vivere.  E invece bisogna rivolgersi a Lui con familiarità e con fiducia, come la Chiesa ci insegna mediante la liturgia. Allora conosceremo meglio Nostro Signore e allo stesso tempo ci renderemo conto molto di più che chiamarsi cristiani è veramente un dono immenso: scopriremo tutta la grandezza e tutta la verità di quella divinizzazione, di quella partecipazione alla vita divina di cui prima parlavo». (San Josemaría)



CANZONE:  Alessandra Amoroso   - "Comunque andare"






Comunque andare
anche quando ti senti morire
per non restare a fare niente, aspettando la fine.
Andare, perché ferma non sai stare.
Ti ostinerai a cercare la luce sul fondo delle cose.

Comunque andare, anche solo per capire
o per non capirci niente,
però all’Amore poter dire "ho vissuto nel tuo nome"!

rit. E ballare, e sudare sotto il sole,
     non mi importa se mi brucio la pelle,
     se brucio i secondi e le ore.
     Mi importa se mi vedi e cosa vedi,
     sono qui davanti a te coi miei bagagli
     ho radunato paure e desideri.

Comunque andare anche quando ti senti svanire,
non saperti risparmiare ma giocartela fino alla fine.
E allora andare, che le spine si fanno sfilare,
e se chiudo gli occhi sono rose e il profumo che mi rimane.  (rit.)

Comunque andare, perché ferma non so stare,
in piedi a notte fonda sai che mi farò trovare. (rit.)

E voglio sperare, quando non c’è più niente da fare,
voglio essere migliore
finché ci sei tu
e perché ci sei tu
da amare.
Dimmi se mi vedi? e cosa vedi?
Mentre ti sorrido io, coi miei difetti
ho radunato paure e desideri.






Domande per il confronto:

1)      Rispetto all'Uscita sei più spaventato o curioso? Perché?
2)      Qual è, secondo te, "l'equipaggiamento" indispensabile (a livello umano, psicologico, affettivo, spirituale...)?
3)      Che relazione hai con lo Spirito Santo (amicizia, confidenza, indifferenza, superstizione, ignoranza....)?

4)      Uscire per andare verso........................................



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