"Puoi andare anche dall'altra parte del mondo
ma se non esci da certe stanze della tua mente
abiterai sempre nello stesso luogo."
Invocazione allo Spirito Santo
Vieni, Santo Spirito
manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni,
datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce
dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel
pianto conforto. 0 luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi
fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è
sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo
in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona
gioia eterna.
BRANO: Dagli Atti degli Apostoli (At 2,1-11)
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso
dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta
la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e
si posarono su ciascuno di loro, e tutti
furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue,
nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora
a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel
rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare
nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano:
«Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi
sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti
della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia,
della Frigia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a
Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle
grandi opere di Dio».
VIDEO: Omelia di Papa Francesco del 09/05/2016
RIFLESSIONE: "Vivere secondo lo Spirito Santo"
«Vivere secondo lo Spirito Santo è
vivere di fede, di speranza, di carità: permettere che Dio prenda possesso di noi e cambi il nostro cuore alla
radice, portandolo alla Sua misura. Una vita cristiana matura, profonda ed
energica non è cosa che si possa improvvisare, ma è il risultato dello sviluppo
della grazia di Dio in noi. Negli Atti degli Apostoli la situazione della
comunità cristiana primitiva viene descritta con una frase breve ma carica di
significato: "Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e
nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. […]". Non
ci sono cristiani di seconda classe, tenuti a praticare soltanto una versione
ridotta del vangelo: tutti abbiamo ricevuto un medesimo battesimo, e pur nella
grande diversità di carismi e di situazioni umane, uno solo è lo Spirito che
elargisce i doni divini, una sola è la fede, una sola la speranza, una sola la
carità. Possiamo quindi considerare come rivolta a noi la domanda
dell’Apostolo: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita
in voi?, e possiamo prenderla come un invito a un rapporto più personale e
diretto con Dio. Purtroppo il Paraclito, per taluni cristiani, è il Grande
Sconosciuto: è un nome che si pronuncia, ma non è un Qualcuno – una delle tre
Persone dell’unico Dio – con cui parlare e di cui vivere. E invece bisogna
rivolgersi a Lui con familiarità e con fiducia, come la Chiesa ci insegna
mediante la liturgia. Allora conosceremo meglio Nostro Signore e allo stesso
tempo ci renderemo conto molto di più che chiamarsi cristiani è veramente un
dono immenso: scopriremo tutta la grandezza e tutta la verità di quella
divinizzazione, di quella partecipazione alla vita divina di cui prima
parlavo». (San Josemaría)
CANZONE: Alessandra Amoroso - "Comunque
andare"
Comunque
andare
anche
quando ti senti morire
per non restare a
fare niente, aspettando la fine.
Andare, perché
ferma non sai stare.
Ti ostinerai a
cercare la luce sul fondo delle cose.
Comunque andare,
anche solo per capire
o per non capirci
niente,
però
all’Amore poter dire "ho vissuto nel tuo nome"!
rit. E ballare, e
sudare sotto il sole,
non
mi importa se mi brucio la pelle,
se brucio i secondi e le ore.
Mi importa se mi vedi e cosa vedi,
sono qui davanti a te coi miei bagagli
ho radunato paure e desideri.
Comunque andare
anche quando ti senti svanire,
non
saperti risparmiare ma giocartela fino alla fine.
E allora andare,
che le spine si fanno sfilare,
e se chiudo gli
occhi sono rose e il profumo che mi
rimane. (rit.)
Comunque andare,
perché ferma non so stare,
in piedi a notte
fonda sai che mi farò trovare.
(rit.)
E voglio sperare, quando non c’è più niente da
fare,
voglio
essere migliore
finché
ci sei tu
e
perché ci sei tu
da
amare.
Dimmi se mi vedi?
e cosa vedi?
Mentre ti sorrido
io, coi miei difetti
ho radunato paure
e desideri.
Domande per il confronto:
1) Rispetto
all'Uscita sei più spaventato o curioso? Perché?
2) Qual è, secondo
te, "l'equipaggiamento" indispensabile (a livello umano, psicologico,
affettivo, spirituale...)?
3) Che relazione
hai con lo Spirito Santo (amicizia, confidenza, indifferenza, superstizione,
ignoranza....)?
4) Uscire per
andare verso........................................
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