Individui o comunità?


» SEQUENZA ALLO SPIRITO SANTO

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri,vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.


» STIMOLI PRO-POSITIVI:


- CANZONE 1 : Levante "Non me ne frega niente"




Sogno la pace nel mondo 
Ma a casa sono brava a far la guerra
La storia è sempre quella
Noi siamo tutti uguali
Ma il colore della pelle conta

Se parte la rivolta
Combatto con lo scudo dello schermo
le armi da tastiera
Di giorno sto in trincea
Lancio opinioni fino a sera

Rit.
Non me ne frega niente
Se mentre rimango indifferente il mondo crolla
E non mi prende
Non me frega niente
Se, mentre la gente grida aiuto,
io prego non capiti a me
Non me ne frega niente, di niente


Scorrono immagini porno
Mi scandalizzo, inizio la bufera
Codardo chi non c'era
A scrivere sul diario da che parte sta la verità
Ma in piazza scendo solo per il cane
Non mi vogliate male
Ho sempre poco tempo per lottare senza il modem

Non me ne frega niente,
se spente le luci tutto quello che succede non si vede
Non me ne frega niente, di niente
Se il mondo crolla non mi prende




- CANZONE 2 : Giorgio Gaber "L'appartenenza"







Rit.
L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.

L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.


Uomini, uomini del mio passato
che avete la misura del dovere
e il senso collettivo dell'amore
io non pretendo di sembrarvi amico
mi piace immaginare
la forza di un culto così antico
e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita
ma piano piano il mio destino
é andare sempre più verso me stesso
e non trovar nessuno.

L'appartenenza è assai di più
della salvezza personale
è la speranza di ogni uomo che sta male
e non gli basta esser civile.

E' quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa
che in sé travolge ogni egoismo personale
con quell'aria più vitale che è davvero contagiosa.

Uomini, uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine

io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto un luogo un posto più sincero
dove magari un giorno molto presto
io finalmente possa dire questo è il mio posto
dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo.

L'appartenenza
è un'esigenza che si avverte a poco a poco
si fa più forte alla presenza di un nemico,
di un obiettivo o di uno scopo
è quella forza che prepara al grande salto decisivo
che ferma i fiumi, sposta i monti
con lo slancio di quei magici momenti 
in cui ti senti ancora vivo.

Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire NOI.




» DALLA PAROLA... : Dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Romani (Rm 12, 9-19. 21)

Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. E se l'orecchio dicesse: «Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte. 

» ....ALLA VITA:


1) Servirsi degli altri o servire gli altri? Riconosco la differenza? 

2) Quante volte nella mia giornata penso, parlo e agisco in prima persona singolare?
    Quante volte invece riesco ad utilizzare la prima plurale?

3) "Chi fa da sé fa per tre"... sei disponibile a dare/ricevere aiuto/correzione dai tuoi "fratelli"?

4) Con quale parte del corpo (vista, udito, odorato...) ti identificheresti (in famiglia, nella Chiesa, a lavoro ecc....)?


» PREGHIERA FINALE:

Signore, insegnaci a non amare solo noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che ci amano.

Insegnaci a pensare agli altri,
ad amare in primo luogo quelli che nessuno ama.
Facci la grazia di capire che ad ogni istante
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi e nostri fratelli,
che muoiono di fame,
senza aver meritato di morire di fame.
Signore, abbi pietà di tutti i poveri del mondo.
E non permettere più, o Signore,
che noi viviamo felici da soli.
Facci sentire l’angoscia della miseria universale
e liberaci da noi stessi.
Amen

(R. Follereau)