Chi l'ha visto?





La parola l’ho detta tante volte: rischia! Rischia. Chi non rischia non cammina.
“Ma se sbaglio?”. Benedetto il Signore! Sbaglierai di più se tu rimani fermo.
(Papa Francesco)

» SEQUENZA ALLO SPIRITO SANTO


»  STIMOLI PRO-POSITIVI:


- CANZONE:   Francesco Gabbani - "Amen"






Alla porta i barbari, nascondi provviste e spiccioli
sotto la coda, sotto la coda, sotto la coda...
I trafficanti d’organi e le razzie dei vandali,
sono di moda, sono di moda, sono di moda.

Un visionario mistico all’università
mi disse "l’utopia ci salverà".
Astemi in coma etilico per l’infelicità,
la messa ormai è ormai finita, figli andate in pace..
Cala il vento, nessun dissenso, di nuovo tutto tace.

RIT. 
E allora avanti popolo che spera in un miracolo
elaboriamo il lutto con un Amen (Amen)!
Dal ricco in look ascetico, al povero di spirito,
dimentichiamo tutto con un Amen (Amen) Amen...


Il portamento atletico, il trattamento estetico
sono di moda, sono di moda, sempre di moda
ho l’abito del monaco, la barba del filosofo
muovo la coda, muovo la coda, colpo di coda.

Gesù s’è fatto agnostico, i killer si convertono,
qualcuno è già in odor di "santità".
La folla in coda negli store dell’inutilità,
l’offerta è già finita amici andate in pace...
Cala il vento, nessun dissenso, di nuovo tutto tace.

E l’uomo si addormentò e nel sogno creò il mondo
lì viveva in armonia con gli uccelli del cielo e i pesci del mare
la terra spontanea donava i suoi frutti in abbondanza
non v’era la guerra, la morte, la malattia, la sofferenza
poi si svegliò…



» DALLA PAROLA... :   Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17, 1-8)


Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.


- COMMENTO:


                Sembra quasi inusuale poter parlare di fraternità e soffermarci sul famoso e spettacolare fenomeno della Trasfigurazione di Gesù: questo testo, solitamente, viene accostato alla manifestazione della grandezza e della potenza di Dio Padre, che si riversa nel volto e nelle gesta del maestro di Nàzaret. Eppure, ci sono tanti riferimenti e spunti che sicuramente possono aiutarci a comprendere che la luce del volto illuminato di Cristo è il porto sicuro per ogni relazione. Quella di Gesù su «l'alto monte» non è una selezione dei migliori (come qualcuno potrebbe pensare). ma diventa una piccola e breve catechesi "pratica" nel cercare di essere sempre più se stessi. Infatti, questi tre illustri personaggi, che Gesù porta con sé, hanno un curriculum di tutto rispetto. Il primo è Pietro, colui che riconosce nel volto del maestro il volto del Cristo; sarà sempre lui a non riconoscerlo, ascoltando il famoso e tormentato "canto del gallo". Per non parlare, poi, dei due fratelli "figli del tuono', Giacomo e Giovanni, che addirittura mandano la loro madre davanti a Gesù per supplicarlo di poter vedere i figli presto alla sua destra e alla sua sinistra. Il Maestro non è colui che sceglie i migliori, ma colui che cerca di far emergere dai suoi discepoli il meglio della loro vita e della loro esperienza. In gruppo non si possono aprire le porte soltanto a chi la pensa come me. 
Al contrario, in ogni cammino che si intraprende insieme, c'è sempre chi apparentemente si sente appagato e quasi invincibile e chi invece al primo ostacolo ha bisogno di qualcuno che gli tenda la mano, poiché il nostro essere è fondamentalmente intriso di relazione. Dio stesso si è voluto relazionare con l'uomo without limits, "senza limiti'; e una testimonianza forte sono la presenza silenziosa di Mosè ed Elia. Il primo ci ricorda non soltanto la "manna scesa dal cielo" dei comandamenti, ma soprattutto che è stato un uomo capace di fidarsi di Dio sempre, creando prassi di fraternità e dando la possibilità a un popolo di stabilirsi in un luogo dove restare per sempre. Il secondo, Elia il profeta, è colui che non ha paura di combattere il male e che viene rapito dal cielo su un carro di fuoco.
La relazione porta con sé questa possibilità di apertura verso l'eterno, l'imprescindibile, l'impossibile: un popolo da schiavo diventa "popolo di Alleanza'; ovvero di fraternità e condivisione. Ed è su questa linea che la Trasfigurazione sembra diventare il paradigma di ogni relazione, poiché Gesù è colui che si rivela nel suo "vero corpo", ovvero nel suo "vero esistere" e, soprattutto, invita i discepoli a continuare il cammino, senza soffermarsi troppo su ciò che hanno visto, poiché è questa la strada giusta da seguire per creare veri luoghi di fraternità: luoghi di trasparenza e di verità. La prima, la trasparenza, perché attraverso di essa, come discepoli di Gesù, siamo chiamati ad essere limpidi e allo stesso tempo luminosi, portatori di una luce che proviene dalla gioia delle relazioni, la stessa luce del giorno di Pasqua
che avvolge le donne e i discepoli. La seconda, la verità, poiché come i discepoli anche noi annunciamo una lieta notizia, che riempie di verità e senso la vita di chi incontriamo sul nostro cammino.
È in questa esperienza grandiosa che Pietro, Giacomo e Giovanni comprenderanno il "vero senso" del giorno di Pasqua: giorno della festa, ma anche giorno della fraternità e della comunione, in cui attraverso il gesto dello "spezzare il pane" faranno sempre memoria di Colui che li ha amati per primo e li ha chiamati a sé per essere servi di ogni uomo.
                «Alzatevi» è l'invito del Maestro ai discepoli e a noi: alziamoci e guardiamo il nostro fratello e la nostra sorella con occhi diversi, trasfiguriamoci davanti a coloro che hanno bisogno del nostro sguardo d'amore, per credere che non è ancora la  fine, che c'è ancora speranza, che quel Dio ricco di misericordia ha ancora voglia di  amarci, non si stanca mai di noi. E la strada ce la apre continuamente davanti ogni volta che per noi "relazione" significa: «lo ti amo così come sei» e ogni qualvolta facciamo spazio alla condivisione e alla fraternità nella nostra vita. Poiché è nel gesto fraterno dello spezzare il pane della gioia che continueremo a sentire «i brividi d'alta quota» del giorno di Pasqua.


» ....ALLA VITA:


1) Tu L'hai visto?
2) Lo Vedi?
3) Dove e quando?


» PREGHIERA FINALE:

Signore,
aiutami ad essere per tutti un amico
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ringrazia con gioia.
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno,
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera;
a offrire un'amicizia riposante,
a irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa' che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così, senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.