"Noi...artigiani della qualità?"



» SEQUENZA ALLO SPIRITO SANTO

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri,vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna. Amen.

»  STIMOLI PRO-POSITIVI:


- CANZONE: Claudio Baglioni - "La vita è adesso"



La vita è adesso,
nel vecchio albergo della terra
e ognuno in una stanza in una storia di mattini più leggeri
e cieli smarginati di speranza
e di silenzi da ascoltare
e ti sorprenderai a cantare
ma non sai perché

La vita è adesso,
nei pomeriggi appena freschi
che ti viene sonno e le campane
girano le nuvole e piove sui capelli
e sopra i tavolini dei caffè all’aperto
e ti domandi certo chi sei tu...

sei tu che spingi avanti il cuore
ed il lavoro duro di essere uomo
e non sapere cosa sarà il futuro
sei tu nel tempo che ci fa più grandi

e soli in mezzo al mondo,
con l’ansia di cercare insieme
un bene più profondo,
e un altro che ti dia respiro
e che si curvi verso te,
con un’attesa di volersi di più
senza capir cos’è...
e tu che mi ricambi gli occhi
in questo istante immenso
sopra il rumore della gente
dimmi se questo ha un senso...

La vita è adesso,
nell’aria tenera di un dopocena
e musi di bambini contro i vetri
e prati che si lisciano come gattini
e stelle che si appicciano ai lampioni,
milioni,
mentre ti chiederai dove sei tu
sei tu, sei tu...

per cento e mille strade
perché non c’è mai fine al viaggio
anche se un sogno cade...

sei tu che hai un vento nuovo
tra le braccia
mentre mi vieni incontro
e imparerai che per morire
ti basterà un tramonto
in una gioia che fa male di più
della malinconia

ed in qualunque sera ti troverai
non ti buttare via
e non lasciare andare un giorno
per ritrovar te stesso,
figlio di un cielo così bello,
perché la vita è adesso!


» DALLA PAROLA... : Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,39-48)


In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.


MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA GMG 2017: "Il nostro tempo non ha bisogno di “giovani-divano”



                Secondo il Vangelo di Luca, dopo aver accolto l’annuncio dell’angelo e aver risposto il suo “sì” alla chiamata a diventare madre del Salvatore, Maria si alza e va in fretta a visitare la cugina Elisabetta, che è al sesto mese di gravidanza. Maria è giovanissima; ciò che le è stato annunciato è un dono immenso, ma comporta anche sfide molto grandi; il Signore le ha assicurato la sua presenza e il suo sostegno, ma tante cose sono ancora oscure nella sua mente e nel suo cuore. Eppure Maria non si chiude in casa, non si lascia paralizzare dalla paura o dall’orgoglio. Maria non è il tipo che per stare bene ha bisogno di un buon divano dove starsene comoda e al sicuro. Non è una giovane-divano! Se serve una mano alla sua anziana cugina, lei non indugia e si mette subito in viaggio. È lungo il percorso per raggiungere la casa di Elisabetta: circa 150 chilometri. Ma la giovane di Nazareth, spinta dallo Spirito Santo, non conosce ostacoli. Sicuramente le giornate di cammino l’hanno aiutata a meditare sull’evento meraviglioso in cui era coinvolta. Così succede anche a noi quando ci mettiamo in pellegrinaggio: lungo la strada ci tornano alla mente i fatti della vita, e possiamo maturarne il senso e approfondire la nostra vocazione, svelata poi nell’incontro con Dio e nel servizio agli altri. È una preghiera rivoluzionaria, quella di Maria, il canto di una giovane piena di fede, consapevole dei suoi limiti ma fiduciosa nella misericordia divina. Questa piccola donna coraggiosa rende grazie a Dio perché ha guardato la sua piccolezza e per l’opera di salvezza che ha compiuto sul popolo, sui poveri e gli umili. La fede è il cuore di tutta la storia di Maria. Il suo cantico ci aiuta a capire la misericordia del Signore come motore della storia, sia di quella personale di ciascuno di noi sia dell’intera umanità.
Quando Dio tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi diventano capaci di azioni veramente grandiose. Le “grandi cose” che l’Onnipotente ha fatto nell’esistenza di Maria ci parlano anche del nostro viaggio nella vita, che non è un vagabondare senza senso, ma un pellegrinaggio che, pur con tutte le sue incertezze e sofferenze, può trovare in Dio la sua pienezza. Mi direte: “Padre, ma io sono molto limitato, sono peccatore, cosa posso fare?”. Quando il Signore ci chiama, non si ferma a ciò che siamo o a ciò che abbiamo fatto. Al contrario, nel momento in cui ci chiama, Egli sta guardando tutto quello che potremmo fare, tutto l’amore che siamo capaci di sprigionare. Come la giovane Maria, potete far sì che la vostra vita diventi strumento per migliorare il mondo. Gesù vi chiama a lasciare la vostra impronta nella vita, un’impronta che segni la storia, la vostra storia e la storia di tanti.
                Maria è poco più che adolescente, come molti di voi. Eppure nel Magnificat dà voce di lode al suo popolo, alla sua storia. Questo ci mostra che essere giovani non vuol dire essere disconnessi dal passato. La nostra storia personale si inserisce in una lunga scia, in un cammino comunitario che ci ha preceduto nei secoli. Come Maria, apparteniamo a un popolo. E la storia della Chiesa ci insegna che, anche quando essa deve attraversare mari burrascosi, la mano di Dio la guida, le fa superare momenti difficili. La vera esperienza di Chiesa non è come un flashmob, in cui ci si dà appuntamento, si realizza una performance e poi ognuno va per la sua strada. La Chiesa porta in sé una lunga tradizione, che si tramanda di generazione in generazione, arricchendosi al tempo stesso dell’esperienza di ogni singolo. Anche la vostra storia trova il suo posto all’interno della storia della Chiesa. Fare memoria del passato serve anche ad accogliere gli interventi inediti che Dio vuole realizzare in noi e attraverso di noi. E ci aiuta ad aprirci per essere scelti come suoi strumenti, collaboratori dei suoi progetti salvifici. Anche voi giovani potete fare grandi cose, assumervi delle grosse responsabilità, se riconoscerete l’azione misericordiosa e onnipotente di Dio nella vostra vita. Vorrei porvi alcune domande: in che modo “salvate” nella vostra memoria gli eventi, le esperienze della vostra vita? Come trattate i fatti e le immagini impressi nei vostri ricordi? Ad alcuni, particolarmente feriti dalle circostanze della vita, verrebbe voglia di “resettare” il proprio passato, di avvalersi del diritto all’oblio. Ma vorrei ricordarvi che non c’è santo senza passato, né peccatore senza futuro. La perla nasce da una ferita dell’ostrica! Gesù, con il suo amore, può guarire i nostri cuori, trasformando le nostre ferite in autentiche perle. Come diceva san Paolo, il Signore può manifestare la sua forza attraverso le nostre debolezze.



» ....ALLA VITA:



1) Guardando la mia vita come nel trailer di un film, riesco a vedere le "grandi cose" che Dio ha fatto per me?

2) Riesco a fare tesoro della testimonianza di adulti significativi per me?

3) In quale misura vivo la Messa e la Confessione come punto di arrivo e di ripartenza?




» PREGHIERA FINALE:


Eccomi Signore,
ci sono e sono qui per Te.
Eccomi Signore,
sono qui,
in questa famiglia,
in questo luogo,
in questo lavoro,
in questa comunità
per Te.

Eccomi, non scappo Signore,
non desidero una situazione diversa da quella che sto vivendo.
Allontana da me i pensieri cattivi:
"Se avessi un'altra famiglia,
se avessi un'altro lavoro,
un'altra comunità,
altre relazioni".

Liberami Gesù dalle illusioni spirituali,
dai deliri,
da ogni fuga dalla realtà.
Credo che Tu sei vivo nella storia del mondo,
nella mia storia.
Tu sei la pienezza della mia vita,
nessun'altra situazione diversa da questa può darmi significato.

Donami la pazienza,
la fermezza nel restare quello che sono,
qualsiasi cosa succeda.
La pazienza di attendere solo Te,
che sei Colui che era, che è, e che viene.
Amen